venerdì 25 marzo 2011

Missione di Pace ...


E' partita ieri sera, giovedì 24 marzo 2011, la missione  sanitario-umanitaria in Tanzania, di un’equipe di  Medici in Africa.  
I medici impegnati nella missione sono: il chirurgo Luigi De Salvo, dell’Università di Genova, l’urologo Vittorio Militi e la ginecologa Ida Vero, entrambi dell'A.S.P. di Catanzaro, tutti veterani di questo tipo di esperienze. Sono accompagnati  da due specializzandi. Presteranno la loro opera di assistenza sanitaria, per circa un mese, nell’ospedale di Tumaini (speranza, in lingua Swaili, linguaggio comune dell’Africa Centrale), nella regione del Tanga, nel Nord-Est del paese al confine con il Kenia. La Tanzania con capitale Dodoma, al 159° posto su 177 come Indice di Sviluppo Umano, è un paese povero, dove l’agricoltura di sussistenza occupa l’80% della mano d’opera. 
La Tanzania è un paese con grandi ricchezze naturali situato sulla costa orientale del continente africano. Nata nel 1964 dopo l'indipendenza di Zanzibar, è conosciuta per i  parchi naturali e i vulcani, tra i quali il celebre Kilimanjaro, ma anche per le spiagge che affacciano sull'Oceano Indiano. Dopo l'indipendenza, l'economia della Tanzania ha avuto alti e bassi, ma al momento è in  crescita, nonostante debba ancora affrontare diversi problemi economici e sociali. La stabilità politica del paese rappresenta una base solida per il miglioramento delle condizioni socio-economiche dei tanzaniani. Pur essendo un paese che ha limitato gli scontri etnici violenti e le guerre con i paesi confinanti non ha saputo invece combattere la corruzione delle istituzioni e dei servizi pubblici. Come in tutti gli stati dell’Africa Centrale, i medici della Onlus avranno a che fare con emergenze sanitarie quali le malattie infettivo-contagiose che si trasmettono per la scarsa igiene e acqua non potabile, il progressivo diffondersi dell’AIDS, della TBC. La mortalità materna è assai elevata, così come quella infantile. 

L’Associazione “Medici in Africa – Onlus”  è nata nel maggio 2007 come collaborazione tra l’Università e l’Ordine dei medici di Genova. Fondata da un gruppo di medici che, sia come volontari che come cooperanti di ONG italiane e straniere, ha maturato numerose esperienze sanitarie in diversi paesi dell’Africa.  E’ da rilevare come i medici dell’Associazione  che si recano in Africa come volontari, rinunciando alle proprie ferie, mostrano un punto di vista diverso rispetto a quello dei viaggi turistici: quello dell’Africa tra i malati, gli ospedali di fortuna (nella maggior parte dei casi privi di energia elettrica continua e alimentati da gruppi elettrogeni nei casi di ricorso alle "sale operatorie"), la povertà e la sofferenza. Inoltre, le loro esperienze  raccontano anche la strana convivenza tra la medicina tradizionale africana e la moderna medicina occidentale, una sorta di descrizione etno-sanitaria, oltremodo interessante che denota l’estrema sensibilità e il rispetto dell’approccio dei medici dell’Associazione. 
I Paesi nei quali attualmente i membri dell'Associazione operano sono: Madagascar, Kenia, Ghana, Isole di Capo Verde, Togo, Camerun, Burkina Faso, Burundi, Mozambico, Eritrea, Somalia, Angola, Gabon, Repubblica Democratica del Congo, El Salvador e  nella Repubblica di Capo Verde. 
Sul sito dell'Associazione è possibile consultare i report delle missioni qui e le foto qui

Mi è stato promesso, energia elettrica e tempo "libero" permettendo, foto e report da Tumaini. Aggiornerò il post appena possibile.

P.s.: In Tanzania opera anche  Save The Children .

sabato 12 marzo 2011

Il guascone e l'ultima campagna elettorale.A sua insaputa. Barzelletta illustrata.

 

Il defunto premier, Silvio Berlusconi viene ricevuto e accolto da San Pietro con tutti gli onori.

 Tra questi, la possibilità di scegliere  dove soggiornare nel resto dell’eternità e anche di fare un sopralluogo preventivo. 
Il sopralluogo inizia  dal  Paradiso, decimo e ultimo cielo, sede di Dio e dei beati, regolato dai ritmi di un monastero, fra pasti frugali,   
Lodi al Signore e strimpelli d’arpa. Condizioni necessarie per meritare il Paradiso, valide anche sulla Terra per ottenere la grazia di Dio, l’esercizio delle buone opere e la perseveranza nel santo amore di Lui fino  alla morte.


Prosegue, la valutazione con l’inferno. Già la prima impressione, quando bussa alla porta per dare un’occhiata, non è male. Gli apre un diavolo, né rosso né nero, bensì biondo, solo leggermente abbronzato come dopo una vacanza ai tropici, con indosso una sgargiante camicia hawaiana. 


Subito arrivano calici di champagne, tartine al caviale, scaglie di parmigiano per frenare l’appetito e rasserenare l’alito, tranci di pizza napoletana e di salame di Felino. 


Accolto come, pensa,  gli sia  dovuto.


  Fa un giro negli ampi locali dall’inferno e vede qua
un bunga-bunga, là una invitante ammucchiata di corpi nudi tra ragazze adolescenziali e maturi uomini. Amplessi appena velati da un sontuoso baldacchino. Il tutto molto simile a quanto Berlusconi ha conosciuto e ha praticato nelle sue residenze terrene. Poi tavole imbandite, musiche sfrenate, amici cari, che lo hanno preceduto che lo, salutano distogliendosi appena dalle sfrenate attività erotiche in cui appaiono totalmente assorbiti.

San Pietro lo aspetta a metà strada tra i due portali: “Presidente, dottore, a lei la scelta. Ci dorma su, qui nella foresteria del Limbo e domattina mi dice. Notte senza sonno, come d’abitudine, senza le dieci docce descritte da Patrizia D’Addario ma con ripetute alzate per quel tal problema che agli uomini viene con l’età e che non sembra passare nemmeno oltre il portone di San Pietro.

A un’ora ante lucana da noi, ma lassù in realtà qualunque ora è buona, Berlusconi si prepara con la consueta cura meticolosa, secondo le indicazioni del kit di Publitalia: cravatta blu a pois bianchi, blazer blu, denti che ci si può specchiare. 


Non è San Pietro quello che mette in imbarazzo Berlusconi: “Non me ne abbia a male, santissimo padre, ma avrei scelto.  Spero proprio di non urtare nessuno, lo faccio per il bene degli abitanti del Paradiso, che mi sembra un po’ sovraffollato, mentre giù, all’Inferno, mi sembrava ci fossero molti locali vuoti, potrei forse dare anche dei contributi….”.
San Pietro è lì da tanti anni, ne ha visti di tutti i tipi e di sessi, di fedi e di  età. Non ha molto tempo da perdere: “Come desideri, Silvio. Ora Gabriele ti accompagna da Farfarello   e ti affiderò a lui”.
C’è una nota stonata, nel rapido cambio di tono San Pietro, ma Berlusconi si scrolla di dosso il brivido di fastidio, ne ha viste ben altre lui tra Bossi, Fini.
Scende, rapido scambio di consegne tra l’arcangelo (in fondo anche quello è un segno di riguardo) e uno dei proto diavoli, due firme, un registro, adempimenti che sembrano tormentare un oltre tomba ancora non informatizzato.Finalmente la porta dell’inferno si spalanca.
Berlusconi non crede ai suoi occhi, fa un balzo indietro ma Farfarello è alle sue spalle, con un forcone a quattro punte e lo spinge avanti. Fuoco, fiamme, rumori di catene, gemiti, urla, corpi appesi sottosopra, Malebolge  è un giardino dell’Eden rispetto allo spettacolo che si offre al povero dannato.
Berlusconi, contrattazionista fino alla fine, punta i piedi, resiste al dolore del forcone e chiede a Farfarello:
"Mi consenta, ma quando ci siamo visti ieri, le 
cose stavano in modo assai diverso”. 

Gelida, nonostante il calore dell’ambiente, la risposta:  
Certo, ma ieri eravamo in campagna elettorale”.

foto "sgraffignata" a  virtualblog.splinder.com


sabato 5 marzo 2011

Riciard "avvisato", Maurizio in parte "salvato". Diffondete, diffondete, diffondete


Condivido lo stato d'animo e la proposta di  Riciard   che ripropongo totalmente.

Sono settimane, mesi, forse, che scrivo meno qui sul blog. E i motivi sono molteplici, i più disparati, e tuttavia uno di questi è il senso di inadeguatezza davanti alla rete così come si presenta oggi.
Quando mi sono affacciato al mondo dei blog ero entusiasta e mi feci travolgere da un mare in piena, di lettori, di letture, di discussioni ed approfondimenti. Oggi trovo un mare più piatto, che si muove secondo maree, senza liberare ondate travolgenti. E più facile navigare, e tuttavia pare anche più inutile.
Si discute meno, si parla meno, c'è meno voglia di condividere e più senso di protagonismo, voglia di vetrinizzazione sociale, o anche solo di affermazione.
I blog erano un'altra cosa. I blog non c'entrano nulla con facebook, non sono fatti per tre frasi in croce, magari copiate, una battuta e una vignetta.
Ci stiamo scordando che i blog in Italia sono fondamentali.
Per l'informazione.
Per la riflessione.
Per il confronto e la condivisione.
Per la diffusione.
La diffusione, già. Perchè proprio quando stai pensando che i blog comincino ad essere inutili, ecco che la Rai impedisce allo spot del film su Berlusconi di andare in onda, mettendo ancora una volta i blog al centro.
Rimettiamoci al centro, diffondiamo, e dal 25 marzo andiamo al cinema a vedere Silvio Forever, docuvideo su Berlusconi composto di sue parole, spezzoni di parole su di lui di altri.
Un delirio, quindi.